a cura della Redazione di “Musicandosite”


Antonio Salieri (1750- 1825), di famiglia agiata veneta, fin da piccolo manifestò una grande predisposizione per la musica ma, rimasto orfano in giovane età, vide disgregarsi la sua agiatezza in un breve lasso di tempo. Andò prima a Venezia e poi, grazie a Florian Gassman, a Vienna, ove visse per il resto della sua vita. Fu compositore presso la corte imperiale di Vienna per la totalità della sua carriera, ove si prodigò anche come insegnante, tanto che tra i nomi dei suoi molti allievi, spiccano quelli diLudwig van Beethoven, Schubert, Liszt, Czerny e Hummel. Si dice che durante la sua vita, plagiò più volte il suo contemporaneoWolfgang Amadeus Mozart (addirittura lo si accusa della sua morte), ma tale plagio non è mai stato dimostrato anzi, qualcuno afferma addirittura che in talune occasioni possa essere stato Wolfgang Amadeus Mozart a plagiare Salieri. Tra le tante e bellissime opere di Antonio Salieri si ricordano la sinfonia in Re maggiore Giorno Onomastico, il Triplo concerto per Violino, Violoncello, Oboe e Orchestra e la Sinfonia La Veneziana.

Rivale di Mozart, Salieri ha mostrato una grande creatività e una grande padronanza musicale, per la gioia degli amanti della musica, presenti e passati. Dedicò il suo ultimo lavoro, nel 1815, proprio alle 26 Variazioni orchestrali de la Folia Spagnola. Questo è uno studio di orchestrazione vero e proprio sulle possibilità sinfoniche dell’epoca. La Folia è un tema musicale di origine portoghese tra i più antichi della musica europea, che ha origine tra il XV e XVI secolo. La prima composizione basata su questa melodia compare al finire del 1400, ma la sua origine è ben più antica ed appare già in molti testi del rinascimento spagnolo, in cui la Folia è indicata come una danza ballata da pastori e contadini.

Ascoltandole si avverte subito che questa meravigliosa perla della storia della musica si colloca agli albori del Romanticismo e si discosta nettamente da quello spirito settecentesco che aveva caratterizzato, fino a quel momento, l’intera produzione di Salieri. Salieri considerava queste 26 Variazioni più che come un’Opera a sé stante, come dei semplici esercizi di stile, ma forse inconsapevolmente, ha lasciato a noi, una composizione di stupefacente bellezza. Peccato che la composizione non si ascolti nei teatri e nelle sale da concerto. Un’opera di questo calibro non può essere dimenticata ed è estremamente riduttivo sentirne solo qualche episodico frammento in taluna colonna sonora cinematografica a tematica storica. Questo componimento rimarrà indimenticabile e continuerà nei secoli a fare scuola ai posteri, i quali verranno ispirati, come è stato nel XIX secolo per F. Liszt e nel XX secolo per S. Rachmaninoff, a comporre Variazioni su questo tema antichissimo, e lasceranno anch’essi, alle generazioni che saranno, meravigliose composizioni e testimonianze con le loro opere pianistiche.

Fonte : “musicandosite”