a cura della Redazione Italiadelight e TheWom


Borgo situato a ridosso di un massiccio roccioso che si staglia tra il fiume Trigno e il torrente Vella. Si divide in due zone, “Terra di sotto” e “Terra di sopra”. Bagnoli del Trigno è chiamata dialettalmente “La Preta” ed è uno tra i più pittoreschi comuni del Molise da meritarsi l’appellativo di “Perla del Molise”, questo perché il centro abitato si snoda attorno ad una ripida roccia su cui padroneggia l’antico castello.

Le origini di Bagnoli del Trigno (Vagnuolë in molisano) sono ignote e si fanno risalire a diverse leggende, secondo le quali Bagnoli sarebbe stata fondata da un Duca che si abbeverò nelle acque del Trigno, in un’altra con la costruzione di agglomerati urbani intorno a una sorgente termale (Balneoli, da cui il nome) e infine da alcune tribù per trovare riparo dalle invasioni barbariche.

Le prime notizie storiche risalgono al medioevo, quando il feudo era parte del Contado del Molise. Successivamente, dopo una serie di passaggi di proprietà anche tra signori francesi e spagnoli, diventa parte del Regno di Napoli e successivamente del Regno d’Italia. Con il novecento il paese ha visto un forte spopolamento a causa dell’emigrazione, soprattutto a Roma dove molti bagnolesi svolgono il lavoro di tassisti. Meritano sicuramente una visita la Chiesa di San Silvestro, il Castello San Felice e la Pandetta di Sprondasino. Le attività principali della città sono l’agricoltura e la pastorizia, ma negli ultimi anni sono sorte diversi tipi di attività come quelle edili, dell’industria dell’acqua e dell’artigianato con la lavorazione delle pietre.


Chiesa di San Silvestro – La chiesa di San Silvestro Papa si trova sul contrafforte roccioso che domina la cosiddetta “Terra di basso”. Fu costruita nel XIII-XIV secolo ed è stata più volte danneggiata da terremoti e restaurata. La sua caratteristica è quella di essere letteralmente incastrata fra due speroni di roccia, che lasciano visibili solo le pareti laterali. Il portale di ingresso si apre infatti sulla parete laterale destra, rivolta verso il centro abitato. Il campanile, caratteristico per la sua copertura “a cipolla” realizzata in maiolica colorata, è costruito sullo sperone che sorge acconto all’abside. Il portale ha su ognuno dei due lati tre colonnine tonde: su ogni lato la più interna è liscia, quella centrale è decorata con un motivo tortile e quella esterna presenta una decorazione a spina di pesce. Le tre colonnine terminano in alto su un capitello decorato con un volto umano fra motivi floreali. Sopra il portale, sollevata da un architrave, una lunetta semicircolare riprende all’interno le decorazioni delle colonnine e presenta all’esterno una cornice decorata con una pianta stilizzata che nasce dalla bocca di una testa umana sulla sinistra e termina in un’anfora sulla destra. L’interno è a tre navate. Sulla parete di fondo c’è la cantoria con l’organo a canne. Sulla parete della navata destra c’è un crocifisso ligneo che ha la particolarità di avere le braccia snodate, in modo da poterle abbassare lungo i fianchi della statua quando questa veniva usata senza la croce nella processione del Venerdì Santo. Sempre sulla parete della navata di destra, accanto all’ingresso secondario della chiesa, una lapide ricorda la consacrazione della chiesa e dell’altare maggiore da parte del vescovo di Trivento Alfonso Mariconda.


Museo Civico della Pietra ‘Chiara Marinelli’ – Il Museo Civico della Pietra ‘Chiara Marinelli’, situato a Pescopennataro, è stato inaugurato a testimonianza della tradizione locale della lavorazione della pietra, dove, a partire dal 1700 circa, fu istituita una vera e propria scuola artistica di scalpellini. Il Museo è suddiviso in due sezioni:
– Mario di Tullio è la sezione dedicata all’opera dei numerosi scalpellini di Pescopennataro
– Pietra nei Secoli è la sezione dedicata alla Preistoria, e alla storia dell’arte della pietra

Museo Civico della Pietra 'Chiara Marinelli'

Fonte : “viaggioinmolise”