a cura della Redazione Spazio Interattivo


Disperso sulle colline tufacee del Lazio, tra il Lago di Bolsena e il Lago di Alviano, a 20 chilometri da Viterbo e 14 chilometri da Civita di Bagnoregio, si trova Celleno. Un antico borgo oggi divenuto uno tra i più bei borghi fantasma d’Italia e conosciuto anche come la Città delle Ciliegie. Un paese con un nome che profuma di antico, risalente alla civiltà etrusca, fondato da Italo discendente di Enotro, in memoria della sua figlia Cilenia; e ciò molti anni prima dell’assedio di Troia, secondo lo storico greco Dionigi di Alicarnasso. Secondo altri invece il nome del borgo fantasma deriva da cella, intesa come grotta o cavità, di cui il sottosuolo ne è pieno.

Celleno fu un borgo sfortunato, colpito nei secoli da epidemie, frane e terremoti che portarono gli abitanti ad abbandonarlo. Oggi, passeggiando tra le sue piccole viuzze, è possibile assaporarne la storia, ammirare il suo castello, le piccole case e i resti di palazzi di basalto.

Un po’ di storia!
Sulle origini dell’antica Celleno si sa ben poco, dato che l’unica testimonianza ad oggi conosciuta è uno scritto di Dionisio d’Alicarnasso. Egli sostiene che Italo fondò la città molti anni prima della fondazione di Roma. Dati più certi si hanno grazie ad alcuni ritrovamenti che testimoniano la presenza di un piccolo centro abitato risalente al VII secolo a.C.. Durante il periodo etrusco, grazie alla sua posizione, Celleno era un’importante via di comunicazione tra i Volsini (Orvieto) e Ferento. Nel 264 a.C., dopo lunghe e sanguinose battaglie, anche l’antica Celleno soccombette al dominio di Roma. Subì diversi saccheggi, ma venne risparmiata dai romani in quanto poteva essere utilizzata come base per future conquiste. I romani apportarono diverse modifiche alla rete viaria intorno al borgo, rendendolo un’importante centro per i traffici provenienti dalla Valle del Tevere e diretti verso Montefiascone e Roma. Durante le invasioni germaniche, l’antica Celleno venne saccheggiata più volte dai Goti e dai Longobardi, fino a quando, nel 774 d.C., Carlo Magno sconfisse i Longobardi e la restituì alla giurisdizione della chiesa. Successivamente la Camera Apostolica la affidò ai Monaldeschi della Cervara, ma venne più volte presa di mira durante le lotte tra i Guelfi e i Ghibellini. Storicamente Celleno divenne poi un importante centro ed enclave di Viterbo, seppur con un proprio statuto, e ne seguiva tutte le vicende. Nel 1316 le truppe orvietane condotte da Poncello Orsini, assalirono e depredarono il borgo che, poco dopo, nel 1329 passò agli orvietani. Solamente nel 1392 Celleno tornò a Viterbo, come garanzia degli impegni di fedeltà assunti da Orvieto nei confronti della Santa Sede. Inizialmente il borgo divenne un feudo della famiglia viterbese degli Alessandri e successivamente, nel 1396, Bonifacio IX lo assegnò a Silvestro Gatti in vicariato perpetuo. Questo ad una sola condizione: Gatti doveva pagare un censo annuo equivalente ad una libbra d’argento lavorato. Celleno rimase alla famiglia Gatti per quasi un secolo, fino a quando papa Alessandro VI lo assegnò al cardinale Antonio Morton di S.Anastasia. Giovanni Gatti si oppose alla decisione del papa, ma venne ucciso. Morti anche gli ultimi eredi della famiglia Gatti e dopo diverse vicende, nel 1527 papa Clemete VIII assegnò Celleno al cardinale Franciotto Orsini. La famiglia Orsini lo tenne fino al 1580, quando fu poi assorbito dalla Camera Apostolica.

Celleno oggi rientra in un progetto di recupero denominato “Il Borgo Fantasma di Celleno”, realizzato dal Comune di Celleno, dalla startup Hubstract – Made For Art e dall’Università della Tuscia, sostenuta dalla Regione Lazio. Grazie ad un plastico interattivo si può conoscere la storia del borgo, le sue particolarità e lo sviluppo degli studi archeologici, geofisici e storici della zona.

Cosa vedere: dall’Antico Borgo a Celleno Nuova

Noi vi consigliamo di iniziare la vostra visita di Celleno dall’Antico Borgo, posto su uno sperone di tufo affacciato sulla valle. Qui respirerete la storia di questo paese e toccherete con mano la sfortuna che, in passato, lo colpì tanto durante da farlo diventare un borgo fantasma.

Arrivando al borgo antico, la prima cosa che noterete è il suo meraviglioso Castello Orsini, posto all’ingresso dell’antico abitato. Uno degli edifici più belli del borgo, circondato da un fossato e impreziosito da un fortilizio e una torre di guardia. Al castello si accede da Via del Ponte, superando un ponte in muratura ad unica arcata, oppure dalla Piazza Mercato. Fate il giro di tutto il perimetro del castello e visitate le piccole celle che ospitano ancora gli attrezzi di una volta. Tra queste troverete l’antico forno, le stalle e le cantine dove un tempo si teneva il vino.

Castello di Celleno
Le antiche stalle del Castello di Celleno
Le antiche stalle del Castello di Celleno

Guardando verso la Piazza del Comune, a destra del castello sorge la Chiesa di San Carlo, realizzata nell’anno giubilare 1625 per volontà della Congregazione di San Carlo e alle offerte dei fedeli cellenesi. Tracce della sua costruzione si possono leggere oggi nell’iscrizione Año Iubilei MDCXXV, posizionata sull’architrave della finestra che si affaccia sul castello.

La chiesa sorge sui resti di una più antica chiesa medievale ed è stata costruita a navata unica, con dimensioni molto ridotte. La facciata è semplice e sormontata da un piccolo campanile a vela, mentre sopra al portale in basaltina si trova un sottile timpano spezzato che racchiude il simbolo del Calvario. Al suo interno ospita invece una mostra permanente di grammofoni.

A sinistra del castello invece, si innalza il campanile dell’ex parrocchia, a pianta quadrangolare e costruito con materiale tufaceo. Accanto ad esso si trovano i ruderi della Chiesa di San Donato, patrono di Celleno, di cui restano solamente alcune parti delle mura e il portale in stile gotico-romanico.

Castello di Celleno e Chiesa di San Carlo

Continuate poi a camminare tra i vicoli del borgo, fermandovi ad ammirare quel che resta degli antichi edifici, alcuni dei quali ormai quasi irriconoscibili. Percorrendo invece l’antica via Maggiore, che oggi è un sentiero delimitato da una staccionata in legno, potrete godere di una meravigliosa vista del borgo e sulla zona cellenese della Valle dei Calanchi. Uscendo dall’antico borgo, fermatevi a visitare anche il Convento di San Giovanni Battista, risalente all’inizio del XVII secolo. Il pontefice Paolo V, con una lettera del 5 Maggio 1608, concesse il permesso per la sua costruzione allo scopo di ospitare religiosi che adempissero alle esigenze spirituali del popolo cellenese. Fu costruito a partire dal 1610, attorno alla preesistente Pieve Romanica di San Giovanni, di cui oggi ne conserva l’abside del XII secolo. Il convento è costruito intorno ad un chiostro quadrangolare affrescato con storie relative a San Francesco. Intorno al chiostro si trovano le vecchie le celle dei frati, mentre il parco ospita lecci secolari.

Curiosità e leggende sull’antico Borgo di Celleno

☀️ Secondo gli scritti del filosofo e storico greco Dionisio d’Alicarnasso, Celleno fu fondata da Italo discendente di Enotro, in memoria della sua figlia Cilenia; e ciò molti anni prima dell’assedio di Troia e si pensa che il nome possa avere le sue radici in questa leggenda. Secondo la mitologia greca Celeno era una delle tre arpie figlie di Elettra e Taumante. Questa tesi, che sostiene le origini greche, di Celleno è avvalorata dal fatto che nello stemma comunale appare proprio la figura di un’arpia.

☀️ Il Borgo Fantasma di Celleno ricevette l’acqua corrente per la prima volta nel 1958. Prima di questo momento gli abitanti dovevano procurarsi manualmente l’acqua da fonti esterne.

☀️ Celleno è nota per il record stabilito nella Gara di sputo al nocciolo della ciliegia, che richiama ogni anno sputatori da ogni parte del Mondo. La gara si svolge in un apposito ‘sputodromo’, che segue rigorosi standard e impone che il nocciolo provenga da una ciliegia di Celleno. Il record appartiene al signor Mauro Chiavarino che è riuscito a sputare il nocciolo fino ad una distanza di 22,80 metri.

☀️ Un altro record di Celleno legato sempre alla ciliegia riguarda la Crostatona, una crostata di oltre 20 metri realizzata dalle donne del borgo utilizzando 60 kg di marmellata di ciliegie e 50 kg di pasta frolla.

Eventi a Celleno da non perdere

Durante il periodo di Natale il borgo fantasma di Celleno ospita il caratteristico presepe vivente, presentato il 26 Dicembre. Nel fossato del castello decine di comparse mettono in scena la rappresentazione della natività, mentre il borgo si ravviva con diverse comparse, fuochi di caldarroste e antichi mestieri. La seconda domenica di Giugno si celebra la Sagra della Ciliegia, l’eccellenza del territorio, con degustazioni ed eventi dedicati. Pensate che a Celleno vengono prodotte ben 10 varietà di ciliege autoctone. A Luglio si tiene invece la Notte dell’Arpia, un noto evento musicale che coinvolge artisti locali. Durante la seconda parte dell’evento il Borgo Fantasma si popolerà anche di esseri incantati che prendono vita grazie all’intreccio di musica e parole sapientemente narrate. L’evento si conclude con lo spettacolo circense “L’Arpia Volante”, messo in scena dagli artisti del Circo Verde.

Fonte : “unviaggioinfiniteemozioni” – articolo di ELISA POLINI