a cura della Redazione Italiadelight e TheWom


C’è un luogo nel cuore del Molise che sembra sospeso nel tempo, una gemma incastonata tra i monti dove ogni pietra narra una storia millenaria. Questo posto è Cercemaggiore. Situato nella provincia di Campobasso, il borgo rappresenta un palcoscenico travolgente che cattura i visitatori con la sua affascinante mescolanza di storia, cultura, tradizioni e autenticità gastronomica.

Avvolto nei colori variopinti delle stagioni e arricchito dalla calda accoglienza dei suoi abitanti, Cercemaggiore è un luogo che sempre riesce a stupire e avvolgere. Il suo susseguirsi di vie, botteghe, chiese e dimore storiche, offre ai visitatori un viaggio nel tempo, fatto di scoperte inaspettate e incontri con la storia più autentica. Doveva il suo titolo di “Sentinella dei Sanniti” grazie alla strategica posizione geografica che occupa, costituendo un autentico balcone panoramico che domina l’incantevole paesaggio circostante. Ma Cercemaggiore non è solo un luogo affascinante dal punto di vista storico ed estetico. È una terra viva, che pulsa di tradizioni e offre una coinvolgente esperienza culinaria. I prodotti tipici e la cucina del territorio esprimono l’amore e la dedizione della sua gentile comunità per la propria terra; ogni piatto racconta la storia di questo luogo, i suoi profumi e i suoi sapori.

È possibile narrare la storia di un luogo attraverso le sue pietre, gli edifici, le vie e le tradizioni. Ecco l’affascinante borgo di Cercemaggiore, il paese a quota più alta della provincia di Campobasso, detto anche “Sentinella dei Sanniti”. Posizionato nel cuore del Sannio e sormontato dal maestoso castello posto nella parte più alta, Cercemaggiore sorge ai piedi del monte Santa Maria. Il territorio circondante, caratterizzato da pendici boschive e montuose, offre vedute mozzafiato e ricche di storia.

Un salto nel tempo: La storia di Cercemaggiore
Le radici storiche di Cercemaggiore affondano nel IV secolo a.C., quando i Sanniti si stabiliscono nella zona, come si può intuire dal ritrovamento di un imponente centro agricolo dell’epoca e dei ruderi di una roccaforte difensiva sannitica. Le tracce del passato, specialmente di quello medievale, possono essere rinvenute in tutto il borgo e nei dintorni. Ad esempio, il borgo di Caselvatica, con la sua torre e le casupole; Rocca, i resti di una chiesa risalente a prima dell’anno mille; o il convento cinquecentesco, con attigua la Chiesa di Santa Maria della Libera, che ospita una pregiata statua del XIV secolo della Madonna. Nella parte alta del paese, poi, si staglia il castello seicentesco, un tempo sotto il controllo delle famiglie Carafa e Doria. Questo castello, sorto come fortezza, nel corso degli anni ha assunto l’aspetto di una residenza signorile. Tra le testimonianze di questo mutamento, si contano le antiche scuderie, la cantina con volta a botte, e il letto a baldacchino del marchese, con un soffitto dipinto dal Falocco nel 1752.

Cultura e Monumenti: Un viaggio tra le pietre di Cercemaggiore
Numerosi sono gli edifici e le chiese da visitare a Cercemaggiore. Il centro abitato è dominato dalla chiesa dell’Assunta, del XIII secolo: un maestoso edificio in pietra nuda con un bel portale tardo romanico. Più in basso spicca la Chiesa di Santa Maria della Croce, costruita secondo la tradizione nel 1261, la cui prima fase risale all’epoca normanna. Tra le opere conservate in questi luoghi sacri, si contano affreschi del ‘600, dipinti del ‘6/’700 (di cui tre del Brunetti), un organo del 1735, statue in legno, reliquiari in argento, altari e balaustre in marmo.

Il castello, collocato nella parte più alta del centro storico di Cercemaggiore, dall’esterno si presenta come una poderosa struttura poggiante sulla roccia. L’aspetto difensivo che ebbe alle sue origini, come fortezza di epoca normanna, è evidente nell’unica torre sopravvissuta: alta e maestosa si staglia sulle rocce affioranti ben agganciata al muro orientale dell’edificio.
La facciata invece, che fiancheggia la chiesa madre di S. Maria della Croce, si presenta come una vera e propria residenza signorile: è il risultato di una serie di trasformazioni operate dai feudatari, in modo particolare i duchi Carafa e i marchesi Doria, a partire dal XVI secolo. All’interno sono testimonianza la cantina con volta a botte e il baldacchino del letto marchesale con soffitto dipinto da Niccolò Falocco nel 1752.

La fase più antica della chiesa risale ad epoca normanna: venne difatti costruita insieme al castello attorno all’XI secolo. L’edifico attuale è il risultato delle tante trasformazioni che nel corso dei secoli lo hanno interessato soprattutto a seguito dei terremoti del 1456, 1688 e 1805.
L’interno, a navata unica con ampio e luminoso transetto, è ricco di opere d’arte. Nella cappella dell’Addolorata c’è il prezioso altare ligneo cinquecentesco intagliato e dorato, sulla volta a crociera sono gli affreschi cinquecenteschi con l’Eterno Padre al centro e quattro profeti sulle quattro vele.
Tra i dipinti su tela, databili tra il XVI e XVIII secolo, si ne ricordano tre attribuiti a Benedetto Brunetti di Oratino. L’organo settecentesco è firmato dai napoletani Mauro Gallo e Giovanni Rossi. 

Porta dei Rocchi è l’unica sopravvissuta delle cinque che originariamente si aprivano lungo il percorso delle mura medievali. È anche l’unica porta che si trovava nella parte occidentale. Prende il nome probabilmente da una famiglia Rocco (o Rocca) che risiedeva nelle vicinanze. È ad arco a tutto sesto e presenta sulla sommità lo stemma dei Carafa-Orsini, feudatari di Cercemaggiore agli inizi del XVI secolo.
Nella metà a sinistra dello stemma sono scolpite le bande orizzontali dei Carafa, sulla quella a destra le bande oblique degli Orsini.  A volere la sua realizzazione furono, difatti, Giovanni Francesco Carafa e sua moglie Francesca Orsini. Da questa porta partiva la stradina che scendeva verso il Convento. 

Le Bellezze Naturali di Cercemaggiore
Per gli amanti della natura, il territorio di Cercemaggiore offre grotte, altopiani boscosi e falesie. Alle pendici del Matese si nascondono le belle e misteriose Grotte delle Fate, pronte a essere esplorate dai più avventurosi.

Prodotti artigianali

A Cercemaggiore, si può apprezzare una buona cucina. Cercemaggiore è rinomata per la sua cucina deliziosa e autentica. Qui vengono riproposte le antiche tradizioni culinarie, con metodi nuovi e accattivanti. Nei ristoranti e negli agriturismi potrai gustare piatti tipici come i deliziosi insaccati suini, gli ortaggi sott’olio e le conserve, il pane fatto in casa, la pasta fresca e secca e i dolci tradizionali come le sciadune pasquali con uova e formaggio. Il miele millefiori, i formaggi freschi e stagionati prodotti con latte locale, le farine macinate a pietra ottenute dai grani coltivati nei campi circostanti e le birre artigianali sono solo alcune delle prelibatezze che troverai qui. Il menù offre una varietà di piatti tipici della montagna, tutti preparati con ingredienti freschi e di alta qualità. Dai cavatelli con il sugo di carne di maiale alla pizza e minestra, passando per le tante varianti di pasta fatta in casa con svariati condimenti, gli arrosti di maiale, vitello, agnello e capretto. Gli antipasti sono preparati da esperti artigiani del cibo che utilizzano metodi innovativi senza dimenticare la tradizione locale. Durante l’inverno, potrai assaggiare la gelatina fatta in casa con pezzi di recupero del maiale come cotiche, zampetti e nervetti. E per dessert, non mancheranno i dolci tipici del periodo carnevalesco e pasquale come screppèlle, sciadune, torchie, pescuotteglie e pastarelle. Per i tradizionalisti e gli amanti del lavoro artigianale, Cercemaggiore è il posto perfetto. Qui potrete trovare oggetti unici fatti a mano con ago, filo, ferri e uncinetto. Ammirerete la bellezza dei ricami realizzati con fili multicolori e impreziositi con merletti. Potrete anche acquistare collane e braccialetti assemblati interamente a mano con grande pazienza e fantasia.

Fonte : “e-borghi”