a cura della Redazione “Fotografiaartistica” e di Giuseppe Santagata


L’influenza di Chang Chao-Tang (張照堂) si estende ben oltre la propria pratica fotografica. Considerato come il fotografo più rappresentativo della storia Taiwanese, Chang ha rivestito la figura di mentore e curatore per molti giovani fotografi dell’isola.

La vita di Chang Chao-Tang

Nato nel 1943 a Panchiao City, Taiwan, Chang Chao-Tang ha iniziato a fotografare dalla scuola superiore con una Aires Automat 120. Si è laureato in ingegneria civile presso la National Taiwan University di Taipei, pur continuando a sviluppare la sua relazione con il medium fotografico. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, tra i quali il National Museum of Modern Art di Tokyo, il Museum Contemporary Art di Città del Messico, la National Gallery di Singapore, National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul e il Queens Museum of Art di New York. Destinatario di numerosi premi importanti, tra cui il Golden Bell (1976), il Premio Nazionale per le Arti (1999) e il Premio Nazionale per la Cultura (2011), Chang Chao-Tang ha avuto la sua prima grande mostra retrospettiva nel Taipei Fine Art Museum, nel 2013.

Lo stile delle fotografie di Chang Chao-Tang

Noto per le sue immagini in bianco e nero che catturano scene di strada, riflettendo una realtà strana e assurda della vita quotidiana, Chang Chao-Tang è stato profondamente ispirato dai movimenti artistici occidentali come il surrealismo, l’esistenzialismo e il teatro dell’assurdo. Le immagini del fotografo taiwanese traslatano questi credo nell’ideologia cinese.

Immagini sfocate con figure decapitate, caratteri facciali indistinti che sembrano smarriti nei paesaggi, metafore visuali dell’oppressione e il soffocamento politico che il paese stava sperimentando. Le immagini di Chang Chao-Tang attraversano, infatti, il periodo noto come Terrore Bianco, che racchiude i 38 anni di legge marziale (1949-1987), imposti dal cinese Kuomintang, durante il quale migliaia di intellettuali e cittadini furono imprigionati, ed alcuni addirittura fucilati, per reati politici.

Le immagini del fotografo taiwanese si fanno manifesto di questo desolato senso di dramma che circondava la vita dell’isola. Le sue immagini rivelano la trascendenza in mezzo al comune, l’intimità in mezzo all’alienazione, l’umorismo in mezzo all’assurdo. Una proclamazione visuale dell’incertezza, del ritorno al sé, una dichiarazione nichilista dell’essere nel mondo.

L’attenzione formale del bianco e nero di Chang Chao-Tang restituisce immagini semplici e potenti che forniscono dubbi, più che risposte. Corpi soffocati, immersi nella vacuità e nella sterilità, ma sempre illuminati da una lirica e sovversiva visione.

Chang Chao-Tang ha curato mostre e ha insegnato fotografia e film. Ha organizzato, redatto e scritto numerosi libri di fotografi taiwanesi. Con una dedizione irreprensibile, ha lavorato per promuovere la fotografia all’interno del panorama culturale di Taiwan.

Il lavoro più recente del fotografo Taiwanese è una serie di immaginati paesaggi post-nucleari, fatti in risposta alle crescenti paure sulla sicurezza delle centrali nucleari di Taiwan.

Citazione di Chang Chao-Tang

“Cerco di catturare il momento in cui s’incontrano il vero e l’irreale, una sorta di scomodo incontro tra l’alienazione e l’incertezza”.

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