a cura di Luciana Gennari


A quali benefici economici, detrazioni fiscali, agevolazioni sul lavoro ha diritto chi ha genitori disabili.

Viviamo in uno Stato sociale, ma quando si tratta di concretizzare i principi di solidarietà, dettati dalla Costituzione e da numerose leggi sull’assistenza, sorgono delle difficoltà. Perciò, se ci chiediamo cosa può fare un figlio di padre invalido non è subito chiaro individuare quali benefici economici e quali agevolazioni sul lavoro gli spettano, e come ottenerli. Ad esempio, ha diritto a un posto di lavoro, alla casa, a sussidi e sostegni?

Ti aiuteremo noi, fornendoti il quadro pratico, e ti spiegheremo come è possibile ammortizzare in gran parte le onerose spese che i figli di genitori permanentemente invalidi devono sostenere, come quelle per l’acquisto di dispositivi medici ed apparecchiature speciali, per l’assistenza infermieristica e la badante, o per pagare le costose rette delle case di riposo.

Ti anticipiamo che, nonostante l’articolo sia intitolato con riferimento al solo «padre», ci riferiremo a entrambi i genitori, e dunque anche alla madre invalida, senza nessuna differenza tra uomo e donna.

Genitori invalidi: la normativa

La normativa di riferimento per gli invalidi è la legge 104 del 1992, che all’articolo 3 definisce come portatore di handicap la persona che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale tale da comportare difficoltà nell’apprendimento, nel lavoro, nell’inserimento sociale e nella vita di relazione.

L’articolo 3 comma 3 della legge 104 apre la strada al riconoscimento dei benefici spettanti ai figli di genitori invalidi (o viceversa, e quindi ai genitori che hanno figli disabili), in quanto, nel definire le situazioni di disabilità grave – che deve essere riconosciuta con l’apposito verbale della Commissione medica dell’Asl – afferma che:

«qualora la minorazione, singola o plurima, ab­bia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assi­stenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione»,

sono garantite «priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici», che si concretizzano nei modi che adesso ti indichiamo.

Detrazioni fiscali

I figli di genitore invalido con handicap riconosciuto ai sensi della legge 104 possono dedurre dal reddito complessivo, in modo da abbattere l’imponibile Irpef, semplicemente indicandole nella dichiarazione dei redditi annuale, tutte le spese sostenute per l’assistenza al genitore (visite mediche, farmaci, apparecchi sanitari, caregiver, ecc.) se questi è fiscalmente a carico del figlio.

Lo prevede espressamente l’articolo 10 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Questa deduzione specifica è molto più incisiva della normale detrazione pari al 19% della spesa sostenuta e con una franchigia di 129,11 euro, che comunque opera a livello generale, per tutte le spese mediche e sanitarie, e non soltanto per quelle specificamente riferite al genitore invalido.

È possibile, così, recuperare molto più di quinto delle spese sostenute, specialmente se i redditi del figlio sono elevati, in quanto la deduzione agisce a monte della determinazione dell’imposta.

Inoltre è prevista la detrazione, sempre al 19%, delle spese per l’assistenza personale necessaria ai genitori non autosufficienti (ad esempio, gli stipendi di colf e badanti e il pagamento di infermieri a domicilio), fino a 2.100 euro all’anno, se il reddito del figlio non supera i 40.000 euro. Per avere diritto a queste detrazioni, la situazione di non autosufficienza deve essere certificata dal medico.

La detrazione spetta anche se le prestazioni sono rese da una casa di cura o di riposo, ma le fatture devono riportare specificamente i corrispettivi riferiti all’assistenza, in modo distinto da quelli pagati per altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante (ad esempio, la camera singola, la Tv e altri servizi di comfort), che non sono detraibili.

Tutte queste deduzioni e detrazioni previste in favore dei figli con genitori disabili sono cumulabili con la deduzione, dal reddito imponibile Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici e familiari, e dunque per il personale assunto per assisterli, fino all’importo massimo di 1.549,37 euro.

Permessi e congedi lavorativi

La legge 104 consente di ottenere 3 giorni di permesso al mese, retribuiti e coperti da contribuzione previdenziale, per assistere il genitore disabile. Volendo, i 3 giorni mensili spettanti si possono anche frazionare ad ore.

Siccome dal 2022 è venuta meno la regola del «referente unico», i permessi possono essere richiesti anche da più figli lavoratori per lo stesso genitore disabile. Leggi qui come richiedere i permessi 104 in questi casi.

Attenzione: se il genitore è ricoverato a tempo pieno in ospedale o in altre strutture di riabilitazione, i permessi non spettano, salvo che si trovi in stato di coma.

Altrimenti, se il ricovero è temporaneo – ad esempio in regime di day hospital – o comunque si rende necessaria l’assistenza continuativa del familiare, i permessi 104 possono essere usufruiti.

Oltre ai permessi mensili, i figli possono chiedere anche al datore di lavoro un periodo di congedo straordinario, per un massimo di due anni (riferiti all’intera vita lavorativa).

È riconosciuto anche il diritto all’esonero dal lavoro notturno e, se la contrattazione collettiva lo prevede, dai turni festivi e dalle ore di straordinario.

Trasferimenti

Il figlio di un genitore disabile grave può ottenere, su richiesta formulata ai sensi della legge 104, il trasferimento alla sede lavorativa più vicina al domicilio della persona da assistere. Parimenti si può rifiutare il trasferimento, deliberato dal datore di lavoro, ad un’altra sede più lontana. Per conoscere tutti i dettagli, leggi cosa prevede la legge 104 sul  trasferimento dei lavoratori.

Acquisti agevolati

I figli di genitori disabili e fiscalmente a carico hanno diritto all’applicazione dell’Iva ad aliquota agevolata del 4%, anziché a quella ordinaria del 22%, sull’acquisto di «sussidi tecnici e informatici», vale a dire di tutti gli strumenti necessari ed utili per la riabilitazione o per la comunicazione e la scrittura: tra questi rientrano i computer ed anche i telefoni cellulari, compresi gli smartphone. 

Sui medesimi prodotti, oltre all’Iva agevolata, è prevista anche la detrazione Irpef, con un rimborso o credito d’imposta pari al 19% delle spese sostenute, fino a un massimo di 2.840 euro.

L’acquisto agevolato di autovetture per i genitori disabili consente di usufruire – al massimo una volta ogni 4 anni – della detrazione Irpef al 19% del prezzo pagato al venditore (per un importo non superiore a 18.075.99 euro), oltre all’applicazione dell’Iva agevolata al 4%. C’è anche l’esenzione totale dal pagamento del bollo auto e dell’imposta di trascrizione del passaggio di proprietà al PRA.

La detrazione si estende alle spese relative alla manutenzione del veicolo, come i tagliandi periodici e le revisioni obbligatorie.

Ci sono molti altri prodotti che è possibile acquistare con le medesime modalità agevolate: ad esempio protesi, poltrone, materassi ortopedici e antidecubito, dentiere e, in genere, tutti i dispositivi medici.

Per l’elenco completo di cosa possono comprare con lo sconto i figli di genitori affetti da handicap, leggi l’articolo “Invalidi con 104: quali sono gli acquisti agevolati“.

Bonus barriere

I figli di genitori disabili possono accedere, fino al 31 dicembre 2025, allo speciale bonus barriere: è un incentivo all’eliminazione delle barriere architettoniche che ostacolano i movimenti dei portatori di handicap, sia per accedere alle proprie abitazioni sia all’interno delle proprie case.

Quindi si può usufruire del bonus – che è pari al 75% – per abbattere di tre quarti le spese sostenute per gli interventi edilizi di ristrutturazione finalizzati all’abbattimento delle barriere, compreso l’acquisto di ascensori, montascale e servoscale.

Altrimenti c’è sempre il consueto bonus ristrutturazioni, con detrazione Irpef del 50% fino a 96.000 euro di spesa sostenuta per i lavori. Trovi informazioni dettagliate nell’articolo “Eliminazione barriere architettoniche: agevolazioni fiscali“.

Fonte : https://www.laleggepertutti.it/ – 14 Gennaio 2024 – Autore: Paolo Remer


Luciana Gennari

Nata a Roma il 7 febbraio 1953Vive a Roma

Persona con Disabilità per Ischemia cerebrale. Mamma di tre ragazzi. Raffaello: il figlio dell’amore, il figlio del desiderio e il figlio della scelta. Simone il figlio del desiderio ha una gravissima disabilità dalla nascita. Francesco il figlio della scelta, di anni 30, con patologia schizofrenica (malattia invisibile), morto il 26 novembre 2021. Già Presidente della Consulta per i Diritti delle Persone con Disabilità – Municipio IX ROMA EUR – Comune di Roma, dalla sua istituzione nel 1999 ad oggi, fino alla morte del proprio figlio. In questa Rubrica si potrà parlare di disabilità motoria, sensoriale, intellettiva e mentale, perché farlo dà la possibilità a chi ci circonda di confrontarci ed aiutarci. Sarà un impegno prezioso per un gesto di servizio e di solidarietà autentica.

Email: luciana.gennari53@gmail.com

Cell: +39 3358031152