a cura della Redazione Digitale di “Kronos Pole Position”


Nella storia della Formula 1, Felipe Massa viene ricordato come “il campione del mondo dei 38 secondi” dopo aver perso l’occasione della vita contro il suo rivale Lewis Hamilton nel 2008. Il pilota brasiliano nella sua lunga carriera in Formula 1 ha corso al volante di Sauber, Ferrari e Williams, segnando 11 vittorie, 16 pole position e 41 podi.

Ha chiare origini italiane: il nonno infatti è emigrato da Cerignola, in Puglia, negli anni venti alla volta di San Paolo, dove Felipe nasce il 25 aprile 1981. Come ogni brasiliano appassionato di motori, cresce con il mito di Ayrton Senna e a 9 anni comincia a correre per inseguire il suo sogno, prima sui kart e poi, qualche anno più tardi, con le monoposto nel campionato brasiliano Formula Chevrolet. Nel 2000 arriva il momento di alzare l’asticella e trasferirsi in Europa per gareggiare nella Formula Renault: affronta in contemporanea il campionato italiano e quello europeo, vincendoli entrambi. L’anno successivo trova un volante per la Formula 3000 Euro Series e domina il campionato vincendo sei delle otto gare in programma.

Il talento del pilota brasiliano non passa inosservato a un talent scout come Peter Sauber che gli offre la possibilità di provare una delle sue monoposto sul circuito del Mugello. Test ampiamente superato: le prestazioni di Massa convincono Sauber a ingaggiarlo come pilota titolare per il 2002. Debutta così in Formula 1 con la squadra di Hinwil, ma pur dimostrando di avere talento e velocità, manca ancora d’esperienza e il suo miglior risultato è un quinto posto ottenuto al GP di Spagna. Grazie al rapporto tra Sauber e Ferrari, Felipe Massa viene accolto alla corte di Maranello come collaudatore per il 2003 e ha l’opportunità di imparare tanto accanto a Michael Schumacher e al connazionale Rubens Barrichello.

Dopo un anno di apprendistato, torna alla Sauber nel 2004 come compagno di squadra di Giancarlo Fisichella. Riesce ad andare a punti in cinque occasioni, conquistando anche un quarto posto al GP del Belgio come miglior risultato stagionale che gli vale la riconferma anche per l’anno successivo. La stagione è avara di emozioni ma Felipe si regala un altro piazzamento al quarto posto, questa volta in Canada. Nel 2006 la svolta della sua carriera: viene scelto dalla Ferrari come compagno di squadra di Michael Schumacher. Il sette volte campione del mondo lo accoglie e gli fa da guida durante quello che sarà il suo ultimo anno a Maranello. La Ferrari 248 F1 è la vettura che regala a Felipe Massa la soddisfazione della prima vittoria al Gran Premio di Turchia di quell’anno e fa il bis a fine stagione nella sua San Paolo, ottenendo pole position e vittoria in scioltezza davanti al pubblico in delirio.

Nel 2007 arriva Raikkonen al posto di Schumacher e alla fine dell’anno il finlandese diventa campione per un solo punto di vantaggio sui rivali della McLaren. Ma è nel 2008 che Massa accarezza il sogno di diventare campione del mondo con la Ferrari. La F2008 lo tradisce nelle prime due gare del campionato, poi il brasiliano trova il ritmo e conquista vittorie e piazzamenti sul podio che lo portano all’ultima gara in Brasile ancora in lotta per il titolo con un ritardo di 7 punti sul leader della classifica, Lewis Hamilton. La gara di Interlagos è rocambolesca, complice il meteo ballerino. Felipe Massa non sbaglia un colpo e taglia per primo il traguardo: in quel momento, con Hamilton sesto, il brasiliano è campione del mondo. Ma 38 secondi dopo, con le tribune già in delirio, arriva la doccia fredda: sfruttando le difficoltà della Toyota di Glock sulla pista bagnata, Hamilton supera il tedesco alla penultima curva e taglia il traguardo quinto, quel tanto che gli basta per stappare a Massa il titolo iridato per un solo punto. Indimenticabili le lacrime di Felipe Massa sul gradino più alto del podio, col pugno al petto, deluso ma al tempo stesso orgoglioso di avercela messa tutta. Nessuno in quel momento poteva pensare che quella sarebbe stata l’ultima vittoria di Massa in Formula 1.

Dopo la delusione cocente, il 2009 inizia con il piede sbagliato. La Ferrari F60 non è per niente competitiva e le cose non migliorano nel corso della stagione. Quella iniziata come una pessima annata, nell’agosto di quello stesso anno peggiora ancora. Mentre affronta le qualifiche del GP d’Ungheria, Felipe viene colpito alla testa da una molla staccatasi poco prima dalla Brawn GP del connazionale Barrichello. Il brasiliano perde i sensi e va a sbattere. Viene trasportato d’urgenza in elicottero al vicino ospedale di Budapest dove gli viene diagnosticata una commozione cerebrale con frattura nella zona sovraorbitale. Qualche millimetro più in basso e Felipe avrebbe sicuramente perso un occhio. Dopo l’operazione necessaria per ricostruire la lesione, i medici – a seguito di esami neurologici – escludono finalmente danni cerebrali. Inevitabilmente, però, la sua stagione si chiude anzitempo e viene sostituito prima da Badoer e poi da Fisichella. Per tornare al volante di una monoposto aspetterà fino al 12 ottobre, in occasione di un test privato con la F2007 a Fiorano.

La sua avventura con la Scuderia Ferrari prosegue anche nel 2010, ma l’arrivo di un compagno di squadra scomodo come Fernando Alonso fa passare Felipe in secondo piano. Al GP di Germania di quell’anno, il team radio “Fernando is faster than you” diventa un tormentone: un chiaro ordine di squadra per lasciare strada allo spagnolo, una mossa che inizia a far scricchiolare i rapporti con il team. Massa resta all’ombra di Alonso fino alla fine del 2013, fino a quando – dopo otto anni – decide di lasciare Maranello e trasferirsi a Grove, dalla Ferrari alla Williams.

Con la Williams, Massa sembra ritrovare sé stesso. Nel team di Sir Frank è più libero di esprimersi, ma le prestazioni della vettura non gli consentono di tornare alla vittoria, anche se l’unica volta ad andarci vicino è all’ultima gara della stagione 2014, dove ottiene il secondo posto. I primi due anni alla Williams lasciano pensare a un possibile progresso, ma la storia ci dirà che non è andata esattamente così. Inizia un lento declino che trascina con sé anche Massa, costretto a fare i salti mortali alla guida della FW38 del 2016 e della FW40 del 2017. Felipe decide così di abbandonare la Formula 1 e iniziare una nuova avventura in Formula E con il team Venturi: nella serie con monoposto full electric ottiene un terzo posto a Monaco, poi sparisce in mezzo al gruppo, relegato al ruolo di comparsa. I numeri non gli rendono giustizia: Felipe Massa è un pilota notevolmente migliore rispetto a ciò che ha potuto raccogliere nella sua lunga carriera in Formula 1. Oggi si dedica alla famiglia e asseconda la passione per il motorsport del suo primogenito Felipinho.

Fonte : “quattroruotesport” – a cura della Redazione Digitale di Quattroruote