a cura della Redazione di “Famiglia Cristiana”

Filastrocca di Natale

Pastorella grama e bella,
non c’è più niente nella scodella,
non c’è più niente nel boccale..
Pastorella del triste Natale!

San Giuseppe dal Bambino,
qui non c’è pane, qui non c’è vino,
qui non c’è legna da bruciare..
San Giuseppe, che s’ha da fare?

Mi basterebbe avere un pomo,
come quello che hai cotto al forno;
la Madonna poi l’ha sbucciato
e il Bambino se l’è mangiato.

Diego Valeri è nato a Piove di Sacco (Padova) nel 1887. È morto a Roma nel 1976.

Il cantore della Venezia del sentimento “C’è una città di questo mondo / ma così bella, ma così strana / che pare un gioco di fata morgana / e una visione del cuore profondo. / Avviluppata in un roseo velo / sta con le sue chiese, palazzi, giardini / tutta sospesa tra due turchini / quello del mare, quello del cielo”. Basterebbe forse solo l’incipit della sua poesia “Venezia”, per inquadrare Diego Valeri nel novero di quelli che sono entrati nello spirito della città e sono riusciti a rivelarlo.

Eppure – come accaduto a molti altri nella storia – pur non essendo nato a Venezia (non vi morì neppure), trovò in laguna la sua dimensione umana e poetica migliore; perché Valeri – pur essendo un accademico e un traduttore dal francese di altissimo livello – fu essenzialmente un poeta, e per quello è soprattutto ricordato.


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