a cura della Redazione “Tennis Club Story”


Nel 1981 la Coppa Davis si rivoluziona: viene introdotto il World Group, composto da 16 squadre pronte a contendersi il trofeo utilizzando il solito tabellone tennistico. Tutte le altre nazioni vengono smistate nei gruppi secondari, divisi per zona geografica, gestiti con un sistema di promozioni e retrocessioni.

Gli anni ’80 iniziano nel segno delle solite note: gli Stati Uniti di McEnroe e Fleming fanno doppietta battendo l’Argentina nel 1981 e la Francia l’anno successivo, mentre nel 1983 torna a vincere l’Australia, che solleva la ventiseiesima insalatiera della sua storia dopo aver battuto in finale la squadra che per sette anni di fila arriverà sempre in fondo, vincendo tre titoli: la Svezia di Mats Wilander e Stefan Edberg.

Nell’albo d’oro gli svedesi ci erano già entrati qualche anno prima, nel 1975, battendo la Cecoslovacchia a Stoccolma nel segno di Bjorn Borg, che mette lo zampino in tutti e tre i punti svedesi. A raccogliere l’eredità dell’Orso di Sodertalje ci pensano Mats Wilander e Stefan Edberg su tutti, ma è l’intero movimento svedese a vivere un momento di clamoroso splendore, formando un gran numero di tennisti di alto livello. I risultati si vedono anche in Davis e nel 1984 arriva la seconda coppa dopo quella “made in Borg” di nove anni prima: gli Stati Uniti, favoriti alla vigilia, rimangono impantanati sulla terra di Goteborg e non basta neanche il supporto di Jimmy Connors, tornato in squadra dopo quattro anni di assenza. Jimbo viene massacrato da Wilander, stessa sorte tocca a McEnroe che subisce una doppia batosta perdendo in singolare contro Henrik Sundstrom e soprattutto in coppia con Fleming contro il duo Edberg/Jarryd, in quella che sarà la prima sconfitta del tandem americano, fino ad allora sempre vincitore nei 14 match disputati. Un anno dopo per gli svedesi arriva la conferma contro la Germania Ovest di Boris Becker e nel 1987 un cappotto all’India di Krishnan e Amritraj.

Fonte : “lenius” – articolo di Piero Vassallo