a cura della Redazione Fumetto Story


Julia è una donna moderna, che ha una concezione moderna della vita e dei rapporti interpersonali. Ha superato di poco la trentina, con capelli corti e scuri ed occhi particolarmente grandi ed espressivi. Lontana dallo stereotipo della top-model, ha una figura naturalmente elegante, con un corpo esile e nervoso e tratti che, senza rientrare nei canoni della bellezza classica, la rendono decisamente affascinante.

Si trucca poco, propende per un abbigliamento sportivo ma di classe (con una predilezione per l’insieme pantaloni – camicia – blazer) ma, all’occorrenza, sa sfoggiare anche mises più raffinate. Abita in una tipica villetta primi Novecento alla periferia di Garden City, una tranquilla (ma non troppo!) cittadina del New Jersey. Coltiva l’hobby del cinema anni Quaranta e della musica, e di professione fa la criminologa.

Il lavoro di Julia si svolge su due fronti. Insegna, come assistente, alla Hollyhock University, dove ha stabilito con i suoi studenti un rapporto di reciproca stima e fiducia. La criminologia è una scienza interdisciplinare che si basa sulla psicologia, sulla sociologia, sulla psicanalisi, sul diritto. Insomma, una materia complicata che va spiegata con parole chiare. E le sue lezioni sono così chiare che può capirle anche un neofita. Come libera professionista, invece, presta la propria consulenza a personaggi pubblici o a semplici cittadini. Nella maggior parte dei casi, però, riceve un incarico di lavoro direttamente dalla procura distrettuale e collabora con la polizia.

Il metodo d’indagine di Julia, oltre che sulle conoscenze scientifiche acquisite, si basa su un istinto personale, una straordinaria sensibilità che le permette d’immedesimarsi emotivamente nel criminale di turno e quindi di prevenirne le mosse o di risalire ai motivi che hanno scatenato le stesse. I casi che la interessano riguardano la psicopatologia criminale, i binomi sesso-delinquenza e droga-delinquenza, gli omicidi efferati, il proliferare dei serial killer, il fenomeno della delinquenza giovanile. Il suo intento è naturalmente quello di assicurare i colpevoli alla giustizia, ma soprattutto di capire – ma non giustificare – le profonde pulsioni che hanno spinto i criminali ad agire.

Le storie di Julia sono caratterizzate anche dall’uso di una voce narrante in prima persona, un espediente caro alla scuola californiana dei giallisti, che, nel nostro caso, ci permette di conoscere le riflessioni e le considerazioni della protagonista, in uno stile diaristico, che aggiunge immediatezza agli avvenimenti.

Si ringrazia la “sergiobonelli editore” per le notizie fornite dal proprio sito www.sergiobonelli.it