L’Archeopark, aperto nel 1999 a Darfo Boario Terme (Valle Camonica), è nato dalle sinergie dell’archeologo Dott. Ausilio Priuli e dall’imprenditore Walter Venturi. E’ stata la prima realtà museale italiana
Grazie
Gruppi di case addossate al Santuario della Madonna delle Grazie: siamo a Grazie, circondata da paesaggi virgiliani alle porte di Mantova. Nel 1037, su un piccolo promontorio emergente da un intrico di paludi, corsi d’acqua e canneti vicino a Mantova, esiste un’edicola o oratorio in cui contadini e barcaioli venerano l’immagine miracolosa della Vergine col Bambino in grembo.
Mandello
Borgo pittoresco e colorato, Mandello del Lario si allunga tra l’acqua del Lago di Como e gli scoscesi pendii di roccia delle Grigne. Un luogo magico, in cui assaporare l’autentica cultura del Lario, la buona cucina, apprezzare le correnti del vento con una barca a vela e immergersi nella storia italiana.
Menaggio
L’eccellenza di Menaggio è sicuramente il suo lungolago che offre una vista spettacolare sul centro del lago e sulle montagne che lo circondano. Da qui potrai ammirare il profilo di Bellagio e delle Grigne. La sua bellezza e il clima mite rendono Menaggio una rinomata località di villeggiatura da oltre un secolo
Serio, Tormo, fontanili e navigli: tra parchi e corsi d’acqua
La provincia cremonese, come altre zone della pianura padana, è attraversata da moltissimi corsi d’acqua che da sempre influiscono nella conformazione del territorio, negli insediamenti urbani e nella vita della popolazione locale. Attorno a questi corsi d’acqua si trovano spesso parchi e aree protette che sono stati istituiti per proteggere e conservare la flora e la fauna locale del territorio, basti pensare al Parco del Serio, che occupa circa 7.750 ettari, o al Parco del Tormo e il Parco del Naviglio della Melotta.
Tirano e dintorni
A un passo dal confine svizzero c’è Tirano, crocevia geografico, oltre che culturale, per l’incontro tra l’itinerario alpino, attraverso i Passi di Aprica e del Bernina, e la direttrice Milano-Alta Valtellina. La cittadina, una delle più suggestive di tutta la Valtellina, ha molto da offrire in termini enogastronomici, culturali e di attività outdoor.
Trenino Rosso del Bernina
Conosciuto in tutto il mondo, il “Trenino del Bernina” collega il capolinea italiano, Tirano, alla rinomata località svizzera dell’Engadina, St.Moritz. Il Trenino Rosso, così soprannominato dal colore fiammante dei suoi vagoni, è un gioiello che appartiene alla Ferrovia Retica, e dal 2008 è diventato Patrimonio mondiale Unesco.
Varzi
Varzi sorge in Valle Stàffora, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Visitare il centro storico medievale di Varzi è come compiere un viaggio nel passato, dove otto secoli di storia si leggono nelle testimonianze architettoniche di chiese, torri e del suo castello. Via del mercato nel tempo prese la funzione di luogo adibito al mercato settimanale e oggi, dopo varie modifiche, si presenta fiancheggiata da una doppia fila di portici costruiti dal XIV al XVI secolo.
Vigolo
Tranquillo paesino situato in collina sulla sponda occidentale del lago, proprio di fronte a Monte Isola, Vigolo offre svariati scorci panoramici, montani e lacustri. Un ambiente naturale ancora incontaminato, il silenzio e l’aria fine fanno di Vigolo un luogo da visitare e in cui soggiornare, all’insegna della genuinità e della tradizione.
Travacò Siccomario
Per affrontare il problema dell’origine del nome alquanto inconsueto di Travacò Siccomario, occorre esaminare separatamente i due termini “Travacò” e “Siccomario”, attenendosi il più possibile ai dati oggettivi desumibili dalla documentazione archivistica disponibile. Da quest’ultima appare chiaro, come si vedrà, che le suggestive interpretazioni che derivano “Siccomario” da “sicut mare” o da “siccum maris”
Bienno
Bienno è un comune italiano di 3 771 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia. Bienno fa parte del club de “I borghi più belli d’Italia” creato della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI).
Il senso originario del nome Buennum è “torrente delle miniere”. Infatti, la seconda parte del nome, ennus, nella toponomastica delle Alpi designa un corso d’acqua, mentre la radice bhu indica la terra (bhumis in sanscrito) o la caverna (pholéo in greco).