a cura della Redazione Digitale di MotoSportWeb


Michael “Mick” Doohan è stato uno dei piloti più vincenti in 500. Cinque titoli e 54 successi, tutti arrivati con la Honda, sono un bottino notevole per uno degli uomini copertina nel Motomondiale tra il 1994 e il 1998. E pensare che l’australiano preferiva girare con moto di cilindrata inferiore come le 250. Già, perché, incredibile a dirsi, la velocità ragguardevole dei bolidi della 500 intimorivano anche un fuoriclasse come Doohan. Lo ha rivelato nel corso del podcast Gypsy Tales.

Molti piloti descrivono il loro lavoro con passione proprio per l’adrenalina derivante dal guidare bolidi potenti a velocità sostenute. Mick, invece, ha un parere diverso: “Onestamente la velocità non mi ha mai entusiasmato. Anzi, se c’era qualcosa che mi spaventava quando ero in attività, era proprio il dover andare troppo forte”. Aggiunge Doohan: “Se devo dirla tutta, mentre ero in sella ad una 250 Sport Production e toccavo i 200, al massimo i 210 km/h, mi sembrava fossero sufficienti. E, quando correvo con le 500, spesso non volevo che mi venisse mostrata la velocità massima raggiunta così da non accorgermene del tutto”. Una rivelazione sorprendente. Tuttavia, secondo il cinque volte campione del mondo, la paura può diventare un alleato prezioso per un pilota: “Credo non ci sia nulla di male ad avere un po’ di timore. Anzi, è proprio controllando questa paura che si può dare il meglio di sé senza prendere rischi eccessivi”. Ossia senza incappare in cadute rovinose: “Alla fine, quando si è in moto non ci si accorge di quanto si stia andando forte finché non si finisce fuori pista”.

Fonte : “gazzetta.it” – articolo di Federico Mariani