a cura della Redazione Spazio Interattivo


Tra i più grandi d’Italia, il territorio tarquiniese si estende dagli ombrosi boschi dell’entroterra viterbese fino ad arrivare alle assolate spiagge della costa tirrenica, nelle tranquille acque del Mar Tirreno. Scoprire Tarquinia non ha stagioni, non è necessario attendere l’estate per godere del relax del mare, delle campagne, dei boschi. In ogni periodo dell’anno la città si offre al turista con le innumerevoli manifestazioni e con la natura in continuo divenire.

Tarquinia è una delle più antiche città italiane: i numerosi ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che fu abitata già nei secoli XIII e XI a. C.. La città etrusca, importante centro culturale e commerciale, fu fondata da Tarconte che, con la sua gente, si stabilì su un colle a pochi chilometri dall’attuale città. La grande potenza di Tarxuna era data soprattutto dal commercio marittimo agevolato dal grande porto di Gravisca, strategicamente importante: attivissimi i rapporti commerciali con la Grecia. Ben presto gli Etruschi vennero soppiantati dai Romani i quali, nel 307 a. C., si impossessarono della fiorente cittadina che, di li a poco, diventerà la patria della dinastia dei Tarquini e dei re di Roma. La città mantenne sempre un ruolo di rilievo divenendo, nel 90 a.C., Municipio Romano e nel IV secolo d.C., Sede Vescovile: a detta di Cicerone era una delle più fiorenti città dell’Etruria, potente in campo militare ed attiva nei traffici internazionali. Tutto finì con l’arrivo dei Barbari: nel 408 i Visigoti di Alarico brutalizzarono e distrussero la città ed il porto di Gravisca. Ci vollero molti anni perché Tarquinia risorgesse, trasferendosi su un pianoro poco distante, là dove si trova oggi: si chiamava ora Corneto. Nel periodo medievale dovette sottostare per un certo periodo alla dominazione della famiglia dei Di Vico, estromessa dal cardinale Albornoz nel 1355, durante la sua campagna di restaurazione del potere della Chiesa. Ma la cacciata dei Di Vico non fu sufficiente per il cardinale Giovanni Vitelleschi che, nato in Tarquinia, voleva a tutti i costi vendicare la sua città: catturato Giacomo, l’ultimo Di Vico, lo fece decapitare a Soriano nel Cimino. Tra gli immobili di straordinario interesse artistico menzioniamoPalazzo Vitelleschi sede del Museo Nazionale, la Chiesa di Santa Maria in Castello e la necropoli etrusca.



MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE TARQUINIENSE

Nel palazzo Vitelleschi è allestito uno tra i più importanti musei etruschi d’ Italia. Con ceramiche etrusche, corredi funerari, sarcofagi, terrecotte fra cui la celebre scultura dei cavalli alati, questo museo è uno dei più celebrati e rappresentativi di tutta l’Etruria meridionale. Il palazzo, autentico capolavoro architettonico del Rinascimento con elementi in stile gotico e catalano, venne realizzato tra il 1436 e il 1439 su progetto di Giovanni Dalmata (1440-1510). Il palazzo appartenne alla nobile famiglia, senz’altro la più insigne tra quelle che, tra alterne vicende, dominarono la vita politica, economica, sociale e religiosa di Corneto (antico nome di Tarquinia) sino al XVII secolo.


TOMBE ETRUSCHE DIPINTE

La necropoli, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”, è famosa per le tombe a camera completamente decorate, eseguite tra il VI e il II secolo a. C. Fra quelle completamente ispezionabili si ricordano: “Caccia e pesca”, “Cardarelli”, “Giocolieri”, “Leonesse”, “Fior di Loto”, “Padiglione della caccia”, “Baccanti”, “Pulcella”, “Caronti”, Gorgoneion”, “Fustigazioni” e “Leopardi”.


CASA NATALE DI VINCENZO CARDARELLI

Corneto-Tarquinia 1887- Roma 1959

È un edificio che si affaccia su un piccolo cortile separato dalla via da un alto muro con un cancello di accesso sormontato da un arco a tutto sesto e circondato da una cornice in macco leggermente in rilievo in cui è evidenziata la chiave di volta dell’arco. Accanto all’ingresso una lapide in marmo ricorda che in quella casa il 1 maggio 1887 è nato V. Cardarelli (Corneto-Tarquinia 1887- Roma 1959). Poeta, saggista e prosatore, fondatore, insieme a R. Bacchelli, E. Cecchi ed altri intellettuali attivi a Roma negli anni Venti del Novecento, della rivista La Ronda (1919-23), è noto soprattutto per le poesie e per le note autobiografiche, in particolare sui numerosi viaggi.

 Fonte : “provincia.viterbo” – “tarquiniaturismo”