a cura di Fabio Reggiani


In un solo decennio venne a realizzarsi una perfetta identità tra la azienda F.A.R.E.T. ed il proprio marchio VOXSON. E Piccinini, l’ indiscusso artefice, in quel 1962 si superò. Indubbiamente la stessa città di Roma fornì una formidabile scenografia ponendo in risalto l’ ormai famoso Ingegnere negli ambienti della politica, del Vaticano e persino del cinema.

Innumerevoli incontri istituzionali di Piccinini furono immortalati dai fotografi dell’ epoca:
con il Ministro dell’ Industria Emilio Colombo alla inaugurazione della nuova fabbrica VOXSON appena ultimata, con il Ministro del Tesoro Roberto Tremelloni per il conferimento del Mercurio d’ Oro ed addirittura con Papa Roncalli (Giovanni XXIII) nell’ atto di recare in dono al Pontefice un nuovo televisore VOXSON con mobile in legno di acero bianco Mod. “Photomatic” dotato di telecomando per la commutazione a distanza dei programmi in occasione della nascita del Secondo Canale TV Rai.
Infine il cinema: “il sorpasso”, Vittorio Gassman e la Lancia Aurelia B24 spider. L’autoradio VOXSON Mod. 801 era in plancia a bordo di quella splendida automobile lanciatissima sulle strade di un viaggio emblematico tanto degli anni del boom quanto di un epilogo che già si profilava in lontananza.

Nel 1964 i crescenti costi del lavoro specializzato e delle materie prime (rame in primis) iniziarono a contrarre visibilmente gli utili. Non fu una crisi propriamente detta ma piuttosto un ri-posizionamento degli indici di crescita dopo gli anni del boom.
Probabilmente Piccinini, avendo preso attentamente coscienza dei limiti imposti dallo scenario economico nazionale, nel biennio successivo iniziò ad estendere oltralpe contatti ed interessi fino al punto di strutturare stabilmente una sede aziendale in Francia.

Nel 1965 comparvero nella compagine azionaria due società estere, ciascuna con un 5%: la svizzera FINELEN e la SERVO RADAR, una realtà del Liechtenstein.

Nel 1966, dopo aver visitato senza èsiti soddisfacenti la RCA a New York, scelse di acquisire i brevetti della Admiral di Chicago per la produzione di cinescopi in Italia.

Nel biennio 1967-68 il cerchio si chiuse: il visionario Piccinini completò una sua filiera interna ed autonoma per il nascente comparto del TV Color preparando con largo anticipo la sua azienda all’ effettivo avvio delle trasmissioni televisive a colori in Italia.
Da uomo così ben introdotto nelle stanze del potere non ignorava di certo che il colore nelle trasmissioni TV avrebbe tardato proprio a causa di oziose dispute sugli standard PAL e SECAM alimentate spesso ad arte da alcuni politici particolarmente attenti allo sviluppo di altri settori industriali (soprattutto quello della motorizzazione di massa). Molto probabilmente, tuttavia, neppure lui avrebbe mai immaginato che i tempi di attesa si sarebbero protratti sino al 1977.
Fondata la ERGON S.p.A. e finalizzato in essa l’ ingresso quasi immediato del Gruppo THOMSON al 50% egli avviò una massiccia produzione di cinescopi b/n e colore a beneficio tanto della VOXSON quanto dell’ export. Per “armonizzare” questo nuovo àmbito si mosse simultaneamente su due fronti dando vita ad altrettanti ampliamenti aziendali:

  • la costruzione dello stabilimento TV in Via Tor Cervara, 285/c (esattamente di fronte alla sede principale e ad essa collegato con un tunnel camionabile sotterraneo) grazie ad un secondo finanziamento erogato da I.M.I. (Istituto Mobiliare Italiano, già in precedenza menzionato per il Piano Marshall). Un capannone di 25’000 mq con un piano interrato e tre piani fuori terra;
  • la realizzazione degli stabilimenti per la produzione di cinescopi a colori ERGON S.p.A. (la ex-VIDEOCOLOR visibile dalla A1 in zona Anagni ed in fase di recupero dopo anni di totale abbandono) con le agevolazioni della Cassa per il Mezzogiorno.

Tra la fine del 1967 (in ottobre alla presentazione del Mod. “Sonar” al Salone di Parigi) e la prima metà del 1968 (a maggio con l’ entrata in funzione dello stabilimento RCA-Italia a Roma) iniziò la produzione dei giranastri Stereo-8 per l’ auto e per la casa.

Nella primavera del 1968 Piccinini, già all’ apice di notorietà e prestigio in quanto fondatore e guida di VOXSON ed ERGON, venne nominato Cavaliere del Lavoro.
Disgraziatamente nel settembre dello stesso anno l’ insorgenza di una forma di leucemia (all’ epoca non curabile) indusse l’ Ingegnere ad eclissarsi progressivamente dalla scena pubblica. Sino ad allora figura carismatica di imprenditore sempre attento nel curare direttamente i rapporti istituzionali, egli lasciò subentrare nel ruolo di frontman un suo dirigente che nei cinque anni precedenti (dal 1963 a quel 1968) era stato in VOXSON a capo della Direzione Commerciale e delle relazioni con le vendite:
l’ italo-britannico Robert Timosci.

Nel 1970 VOXSON raggiunse il proprio apice; ma di Piccinini nessuna notizia di rilievo.
Si sa con certezza che nel tentativo di fronteggiare la grave malattia (che lo avrebbe purtroppo condotto alla prematura morte avvenuta il 3 marzo del 1972) egli fosse impegnato in terapie tra Bordeaux in Francia e Tortona in Piemonte; il che lo indusse a trascorrere la maggior parte del tempo nell’ abbraccio della propria famiglia a Montecarlo.

È accertato che Piccinini già nel biennio 1968-69, ormai consapevole dell’ irreversibile decorso della malattia (peraltro inizialmente tenuta segreta), a tutela della propria amatissima famiglia pianificasse la cessione delle sue aziende per prendere le distanze sia dal settore elettronico, sempre più vorace di investimenti ed avaro di utili, sia dalle turbolenze innescatesi con l’ “autunno caldo” del 1969 in ogni comparto industriale.
Due furono i candidati acquirenti interessati: RCA ed EMI, quest’ ultima destinata infine a vincere la competizione.
Alla progressiva uscita di scena di Piccinini corrispose l’ ingresso nel C.d.A. VOXSON in veste di Vice-Presidente della figlia primogenita Paola (moglie del Prof. Avv. Gian Luigi Tosato, esperto di diritto internazionale a sua volta in C.d.A.) essenzialmente allo scopo di garantire un ordinato passaggio di proprietà.
Stante una partecipazione comunque attiva del Fondatore agli accordi di cessione ed alla pianificazione delle strategie future, probabilmente la nuova proprietà venne còlta impreparata dal precipitare delle condizioni di salute di Piccinini dalla fine del 1971 agli inizi del 1972.
Avvenne così che la conduzione aziendale ricadde su soggetti sicuramente meno competenti dell’ Ingegnere e forse più interessati alle proprie carriere che ai destini della VOXSON.